Saturday, May 17, 2014

The history of Amalfi and its monuments


Amalfi - duomo
Il Duomo di Amalfi è il monumento della Costiera Amalfitana più conosciuto nel mondo, meta turistica fondamentale per chi vuole intraprendere gli itinerari storico - artistici offerti dalla provincia di Salerno.
Il Duomo, dedicato a Sant’Andrea, fu costruito nel IX secolo, quando la Repubblica Marinara cominciò ad affermarsi come potenza commerciale. Venne completamente ristrutturato nel 1203, nelle forme arabo-normanne introdotte dai conquistatori. Rimaneggiato attorno al 1570, fu ricostruito nell'800 dopo un disastroso crollo avvenuto a metà del secolo.
A dominare sulla cittadina costiera, in cima ad una suggestiva scalinata, il mosaico, ricco di forme e luminosi colori, che ricopre la facciata della Cattedrale, e rappresentante Cristo in trono in mezzo agli Evangelisti.
Il Duomo ha uno splendido campanile romanico, terminato nel 1276, rivestito di maioliche a mosaico e restaurato nel 1929.
Oltrepassato il portico si trova la porta d'ingresso al Duomo, in bronzo, proveniente da Costantinopoli, quale dono di un patrizio amalfitano.
L'interno del Duomo, con il soffitto a cassettoni, è contraddistinto da una navata centrale, caratterizzata dal grande Crocifisso Ligneo del XIII sec.;in alto invece, sull’altare, è la tela del Martirio di S. Andrea; due maestose colonne di granito egiziano sostengono l’arco trionfale, più avanti due Colonnine Tortili ed i due Pulpiti.
Nella navata sinistra vi è la Croce di Madreperla, portata dalla Terra Santa da Mons. Marini, di fianco il Battistero in porfido rosso egiziano e, scendendo lungo la navata, nelle cappelline laterali alcune Tele di Silvestro Mirra e dei suoi Allievi.
Nella navata destra troviamo il Busto Reliquario di S. Andrea del sec. XVI e, sulla porta, una grande tela raffigurante S. Andrea e S. Matteo.

L’elemento più antico del Duomo di Amalfi è certamente la Basilica del SS. Crocifisso, edificata prima dell’anno 833, accanto alla quale, nel 987, sorse l'attuale Cattedrale.
Da ammirare il matroneo, le antiche colonne della struttura originaria, e due piccole cappelle affrescate con Scene di Miracoli ed Effigi di Santi.
Nelle teche poste al centro dell’aula è allestito il Museo diocesano, nel quale è esposto il Tesoro della Cattedrale: una Mitra Angioina del 1297, ricamata con gemme, oro, smalti ed un “pavè” di 19.000 perline; un cesello del Calice in argento dorato della prima metà del sec. XIV; una Portantina Cinese del sec. XVIII; un magnifico Collare dell’ordine del Toson d’Oro; pezzi rari di argenteria di scuola napoletana; e la magnifica Falca derivante da una galea veneziana del XV sec.
Da non tralasciare una statua in legno raffigurante una Madonna col Bambino, e frammenti del mosaico originario della facciata del Duomo. Ultimo in ordine di tempo il Chiostro del Paradiso, edificato tra il 1266 e il 1268 e destinato a cimitero dei nobili amalfitani.
Di stile arabo, decorato con archi intrecciati su colonnine marmoree, conserva al suo interno reperti lapidei, sarcofagi di epoche diverse e sei cappelline patronali edificate tra il XII ed il XIV sec.
Preziosissima è poi la magnifica Cripta dove è custodito il corpo di S. Andrea,il primo discepolo di Gesù e Santo protettore di Amalfi, le cui spoglie giunsero ad Amalfi nel 1208, portate dall'Oriente nel corso della quarta crociata.
La Cripta si presenta oggi nella forma barocca datata nel 1600 con scene della Passione di Gesù, incastonate fra ricche ed eleganti decorazioni a stucco.
L’altare centrale, in marmo pregiato, è opera di Domenico Fontana. La grande statua bronzea è opera di Michelangelo Naccherino, fiorentino (1604).
Accanto ci sono le statue marmoree che rappresentano San Lorenzo e Santo Stefano. Le sacre reliquie sono racchiuse in un urna d’argento, posta sotto l’altare centrale, opera di Domenico Fontana.

Gli Antichi Arsenali della Repubblica Amalfitana
Unico esempio di cantiere nautico meridionale, le undici arcate attuali sono solo parte superstite delle venti-ventidue che aprivano direttamente sul mare. All’interno sono conservate alcune statue medievali, elementi di spoglio ed il Galeone di Amalfi, quello che gareggia in occasione della Regata Storica.


Carta a mano di Amalfi
Nell'incantevole Valle dei Mulini, dove un tempo era ubicato il quartiere industriale dell'antica città, ci si può imbattere nelle vecchie cartiere, alcune delle quali ancora in efficienza.
Degno di essere visitato il Museo della Carta a mano di Amalfi, costituito da un'antica cartiera e da una biblioteca con circa 3.000 testi sull'origine della carta.
Delle 16 cartiere attive alla fine del XVIII secolo, oggi ne restano in funzione una decina, che producono ancora pregiatissima carta a mano.
Gli amalfitani furono i primi in Europa a fabbricare la carta, apprendendone le tecniche nel XIII secolo grazie ai rapporti commerciali che avevano con il mondo arabo.
La fabbricazione della carta , che derivava dalla macerazione dei vegetali, richiedeva locali alimentati dalla forza idraulica, per questo le cartiere furono ubicate per lo più nelle vallate ai margini dei fiumi.

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